L'oratorio dei Filippini


La congregazione di San Filippo indi un concorso nel 1637 per la costruzione di quello che in pratica era un monastero, manco a dirlo il concorso venne vinto da Borromini. Per quanto la facciata rammenti quella di una chiesa, le sue file di finestra da casa di abitazione sembrano contraddire questa impressione; la parte principale della facciata consiste di cinque settori, rigorosamente divisi da pilastri sistemati secondo una pianta concava, ma il settore centrale della fila inferiore è curvo verso l’esterno, mentre nella parte superiore si apre una nicchia di notevole dimensione. Al culmine della facciata si trova un grande frontone, che, per la prima volta, combina un movimento curvilineo ad uno angolare, questo permette di conferire una diversa importanza alle diverse parti che costituiscono l’edificio senza necessariamente dividerle (naturalmente quella centrale è la più importante).
L’interno dell’oratorio è articolato da semicolonne sulla parete dell’altare e un complicato ritmo di pilastri sulla altre tre pareti. Per quanto riguarda i cortili i palazzi capitolini di Michelangelo diedero evidentemente lo spunto all’uso dell’ordine di pilastri giganti

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